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Su di un poggio, ad un’altitudine di 328m s.l.m. e poco distante dall’Abbazia dei Santi Felice e Mauro, il borgo di Sant’Anatolia di Narco. L’antico castello sorgeva nel punto di incontro fra la via parallela al Nera che, passando ai piedi di Castel San Felice, si dirigeva a Scheggino e proseguiva per Terni, e la strada montana per Caso, Gavelli, Monteleone di Spoleto e l’altopiano del fiume Corno, alla volta dell’Abruzzo e del Lazio.
Il borgo fu edificato alla fine del XII secolo sull’antico castello di Narco, distrutto da Spoleto e in seguito intitolato alla Santa. la cinta muraria presenta una pianta a forma ellittica in cui si aprivano tre porte. Oggi resta solo una porta sormontata da un alto campanile con orologio.

A Sant’Anatolia di Narco, che comprende i castelli di Caso, Gavelli, Grotti, Castel San Felice, Tassinare, San Martino ed Agelli, si può giungere sulle tracce degli eremiti per ritrovare un benessere psicofisico nel contatto con la natura, ma tante e variegate sono le possibilità offerte dal territorio. Si potrà fare trekking lungo l’antico sentiero della transumanza visitando le pievi e le chiese riccamente affrescate dallo Spagna, oppure scendere lungo il fiume Nera in rafting o canoa.
Per chi invece ricerca i sapori genuini della montagna troverà a Sant`Anatolia di Narco un paniere ricco di prelibatezze, dai gustosi lupari, asparagi selvatici, che crescono spontanei lungo il fiume, ai tartufi, alla trota fario del Nera, proseguendo con gli ottimi formaggi e salumi prodotti dai pastori e dai piccoli consorzi della zona.

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